domenica 16 agosto 2009

Obama, mia cugina e la riforma sanitaria

Barack ObamaImage via Wikipedia

Qualche giorno fa parlavo al telefono con mia cugina di Obama e delle sue riforme.
Lei è un accanita Democratica da sempre, vive in Pennsylvania, e mi è sembrata davvero adirata con Obama per il suo tentativo di estendere a tutti l'assistenza sanitaria.
Poi sono andato su un sito giornalistico italiano, e come al solito, del fatto non vi era traccia, di contorni alla vicenda, fiumi di inchiostro.
Poi ho trovato un articolo in cui si parlava delle minacce di morte che ha ricevuto, per il suo progetto per estendere al 95% degli americani l'assistenza sanitaria.
Ma ancora non ho capito perchè mia cugina era così incazzata.
Su Repubblica, "Obama avvia la sua "riforma da sogno", poi snocciola tutta una serie di cifre, pianificate nei prossimi 10 anni per rientrarenei costi sanitari, poi leggo una dichiarazione: "Spendiamo per la sanità più di qualsiasi altra nazione sulla faccia della terra e nonostante ciò ci sono 46 milioni di americani che non hanno alcun tipo di assicurazione medica. Non è possibile continuare così".
Quindi 46 milioni di americani che oggi non possono curarsi avranno invece un assistenza finalmente.... ma sono confuso.
Perchè mia cugina è così incazzata?
Forse perchè puo permettersi le cure?

Di fronte alla crisi economica attuale, alla determinazione della Casa Bianca e grazie anche al carisma personale di Obama i gruppi farmaceutici e le grandi catene ospedaliere sono adesso pronti a dare una mano decisiva affinché il "sogno" di dare a tutti gli americani l'assicurazione sanitaria possa diventare realtà.
Il piano messo a punto prevede di ridurre dell'1,5% l'anno i costi dell'assistenza medica, facendoli diminuire in dieci anni per un totale di circa duemila miliardi di dollari.

Trovo un intervista sul calo dei consensi ad Obama per la riforma

......un sistema sanitario universale lascia perplessi gli americani: il fatto che chi ha di più paghi di più, in cambio di niente, non li convince. La tassazione come redistribuzione del reddito è lontana dalla mentalità americana.
............ci sono senatori democratici e deputati democratici che hanno vinto in collegi tradizionalmente repubblicani, rischiano seriamente di non essere più rieletti.


SPOT
........alla tv sbarcano gli spot degli oppositori della riforma: sono talmente tanti i passaggi in palinsesto sui canali satellitari e via cavo - 115 nelle prime 36 ore - da far parlare il New York Times di battaglia mediatica senza esclusione di colpi............
“Dite 'no' al sistema sanitario nelle mani dello stato” dice la voce fuori campo di uno di questi spot promossi da gruppi di pressione conservatori.
...............A investire nella campagna per la riforma sono gruppi di pressione di medici, infermieri, sindacati, compagnie farmaceutiche: tutti convinti che la riforma Obama sia ineludibile per migliorare il sistema sanitario nazionale. ...........
"Se Obama va avanti con questa riforma, sarà il Governo a decidere della tua salute. E il suo piano costa un trilione di dollari, che non abbiamo".
Geniale, poi, lo spot repubblicano sul web:
montato sul modello delle pubblicità dei farmaci, è pieno zeppo di immagini di persone in perfetta forma grazie a 'Reforma', il 'prodotto' dell'amministrazione Obama supportato dalle lobby che promette a tutti benessere ma "non è raccomandato se vuoi tenerti il tuo dottore, o vuoi evitare che sia lo stato a prescriverti le medicine".
E ancora: "Il Governo potrebbe negare alcune cure basandosi sull'età del paziente", e "i costi saranno talmente alti da non essere immaginabili". Conclusione che rimanda alle istruzioni per l'uso di un medicinale: "Chiama il suo senatore o il tuo deputato se sei preoccupato da questi effetti collaterali".



Mi sono reso conto che non posso capire. Sono nato in un paese dove la sanità pubblica è l'unico sistema pensabile. Ed ho sempre sentito dire che negli Stati Uniti il ferito per terra prima di essere raccolto dall'ambulanza deve tirare fuori il suo certificato di assicurazione altrimenti è lasciato li a perire.
Per questo non capisco. Ma si sa io non capisco i conservatori (non ho detto i liberali).
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Guardie giurate protestano sul Colosseo

Colosseo 5:00 a.m.Image by rayced via Flickr

Protestano per il lavoro le cinque guardie giurate dipendenti dell'IVU, Istituto Vigilanza Urbe, che si sono 'barricati' in una loggetta dell'ultimo anello del Colosseo. Inizialmente erano saliti in sette, ma due di loro hanno accusato un malore e si sono quindi ritirati da quella postazione a rischio. Al piedi dell'Anfiteatro i vigili del fuoco, sul posto con due mezzi, hanno steso un telo gonfiabile.
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sabato 8 agosto 2009

Autunno caldo, 200mila posti a rischio

Allarme occupazione dell'associazione artigiani piccole imprese di Mestre. Per il centro studi della Cgia sono 200mila i lavoratori che rischiano di perdere il posto di lavoro nel prossimo autunno per effetto della crisi. Un numero importante che secondo la Cgia non cancella alcuni segnali positivi emersi negli ultimi mesi, che sembrano allontanare l'Italia, come sostiene l'Ocse, dalla fase piu' acuta della crisi. La perdita di 200mila posti di lavoro porterebbe però il tasso di disoccupazione nel 2009 all`8,8%

"Non dobbiamo fare nessun catastrofismo- spiega Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia di Mestre - Anche perché negli ultimi due anni nel quarto trimestre l`occupazione ha registrato sempre picchi negativi". Analizzando i dati Istat, si riscontra che nel quarto trimestre degli ultimi due anni l`occupazione (rispetto al trimestre precedente) è risultata sempre in calo. Complessivamente si sono persi 260mila posti di lavoro, 91mila nell`ultimo trimestre del 2007 e 169mila nell`ultimo trimestre del 2008.

"La perdita di 200mila posti di lavoro - conclude Giuseppe Bortolussi - dovrebbe portare nel 2009, il tasso di disoccupazione all`8,8%, 2,1 punti in più rispetto al 2008. Complessivamente i senza lavoro dovrebbero attestarsi quest`anno sui 2 milioni e 200mila unità".


Rainews24.it

mercoledì 5 agosto 2009

SCUOLA: SINDACATI, IMMISSIONI IN RUOLO INSUFFICIENTI

Manifestazione precari scuola - 15 luglio 2009Image by Sinistra e Libertà via Flickr

Le sedicimila immissioni in ruolo confermate dal ministro dell'Istruzione Maria Stella Gelmini sono, secondo i sindacati, insufficienti. "I vuoti di organici sono decisamente piu' ampi di 16mila unita' - ha dichiarato il segretario nazionale della Flc-Cgil Mimmo Pantaleo - anche perche' nei prossimi anni vi saranno pensionamenti e si produrranno tagli consistenti". "Registriamo positivamente l'autorizzazione del ministero dell'Economia all'immissione in ruolo ma non possiamo non denunciare l'eseguita' dell'intervento rispetto alle esigenze della scuola e alle legittime aspettative del personale precario" commenta il segretario della Cisl Scuola Francesco Scrima. "Non possiamo che manifestare preoccupazioni per il numero irrisorio delle immissioni in ruolo - sostiene Achille Massenti vicesegretario dello Snals - i posti vacanti nel corpo docente sono 38mila a cui si aggiungono tutti quelli del personale Ata. Per questo abbiamo chiesto un'integrazione. I sindacati si dicono inoltre non convinti dei tempi prospettati dal ministero per tutte le misure legate al problema dei precari: "Siamo ancora nell'alveo delle intenzioni - afferma Pantaleo - bisogna vedere cosa succedera' a settembre. Abbiamo chiesto che le immissioni in ruolo e le supplenze annuali siano definite entro la fine di agosto per evitare che l'anno scolastico inizi in modo problematico. Presenta delle incertezze anche la convenzione con l'Inps che non puo' essere convertita prima dell'autunno.
Infine anche sui finanziamenti alle scuole, bisogna chiarire la situazione dei debiti pregressi altrimenti c'e' il rischio che l'intervento di oggi risulti aleatorio".

AGI News On
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